Melinda e Melinda
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(Melinda and Melinda, 2004) |
Il cast tecnico: Regia: Woody
Allen. Sceneggiatura: Woody Allen. Direttore della fotografia: Vilmos Zsigmond. Scenografia: Santo Loquasto. Costumi: Judy Ruskin Howell. Montaggio: Alisa Lepselter. Origine: Usa. Durata: 1 h e 39'. |
Gli interpreti: Neil Pepe, Will Ferrell, Radha Mitchell, Stephanie Roth Haberle, Chloë Sevigny, Chiwetel Ejiofor. |
La trama: Melinda e Melinda racconta la duplice storia di una ragazza con qualche "problemuccio" personale, vista ed immaginata da punti di vista diametralmente opposti. |
Il regista: Nato a New York nel 1935, Allen Stewart Konigsberg
(Woody Allen è un nome d'arte) comincia la sua carriera come gagman per la Tv. Debutta come sceneggiatore e interprete in Ciao, Pussycat (What's New,
Pussycat?, 1965) e alla regia con Prendi i soldi e scappa (Take the Money and
Run, 1969). In 27 film ha collezionato venti candidature all'Oscar, di cui quattro andate a segno: per Io e Annie (Annie Hall, 1977, miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura originale) e per Hanna e le sue sorelle (Hannah and Her
Sisters, 1986, miglior sceneggiatura originale). |
Note: Puntuale come la morte e le tasse, giusto per citare una sua vecchia ed immortale battuta, arriva a Natale l'ultima fatica del regista newyorkese più famoso della stoia del cinema. Come per tutti i suoi ultimi lavori anche per Melinda & Melinda, che racconta la duplice storia di una ragazza con qualche "problemuccio" personale, vista ed immaginata da punti di vista diametralmente opposti, alla fine della proiezione è pronta e scontata la solita domanda: non sarebbe il caso di fare un film eccezionale ogni lustro invece di propinarcene di "solo" carini ogni anno? Anche Melinda & Melinda infatti, si caratterizza per la presenza dei classici punti di forza e debolezza cui siamo abituati da tempo. Ottimi personaggi, qualche battuta fulminante, un senso di tristezza e disagio che anno dopo anno si fa sempre più accentuato (ed il discorso conclusivo di questo film sembra, oltre che un'esortazione alla vita, anche un sinistro memento mori), un plot sulla carta interessante, ma che, all'atto pratico mostra segni di cedimento, momenti di pausa eccessivamente dilatati e dialoghi un po' troppo compiaciuti. Il cast si muove a proprio agio anche se stavolta, la scelta di Ferrell come pseudo-alterego del protagonista lascia un po' a desiderare. |