Io ballo da sola
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(Stealing Beauty, Italia, Gran Bretagna, Francia, 1996)
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Il regista:
Bernardo Bertolucci.
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Genere e durata:
Commedia, drammatico, durata 1h e 53'.
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Gli attori principali:
Liv Tyler, Stefania Sandrelli, Jean Marais, Jeremy Irons, Carlo Cecchi, Joan Cusack, Leonardo Treviglio, Francesco Siciliano, Roberto Zibetti, Ignazio Oliva, Sinéad Cusack, Donal McCann, Rachel Weisz, Joseph Fiennes, Jason Flemyng, D.W. Moffett.
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La trama:
La diciannovenne americana Lucy, bella, solare, intelligente, raggiunge un gruppo di amici in un rustico sulle colline vicino a Siena, dove vivono uno scultore-pittore immerso nel suo lavoro e sua moglie, uno scrittore morente, un vecchio antiquario sclerotico, un giovane erotomane, un italiano che è stato "inviato" nelle guerre di tutto il mondo e un gruppetto di giovani che vanno e vengono. Lucy cerca di sciogliere alcuni grandi nodi del passato: la madre, una poetessa che tutti hanno conosciuto, e il padre che non sa chi sia. Lucy è anche vergine, ed è arrivato il momento di rimediare. Alla fine tutto si risolve. Lucy trova le sue verità.
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Note:
I personaggi, esclusa forse la protagonista, sono completamente artificiosi, inesistenti. Tutto è manierato e artefatto. Nessuna reazione è normale, naturale, davvero umana. Persino la casa, che sarebbe un paradiso, diventa un disegno fasullo. Purtroppo Bertolucci continua a credere nella pratica dell'originale e imprevedibile ad ogni costo, e in una forma di snobismo intellettuale. Uomini e donne sono tutti fantasmi digeriti ed espulsi dalla Nouvelle Vague (che ha da sempre condizionato il regista) o dal Moravia di trent'anni fa. Potremmo anche accettarlo se funzionasse il racconto, se non ci fossero tempi morti e noia. Il regista sa muovere la macchina e sa fotografare, ma non è capace di costruire le vicende e non lo aiutano i suoi sceneggiatori (Susan Minot per esempio e Darius Khondji). Bertolucci cerca sempre e non trova mai. Citiamo per contrasto un francese, Sautet, e il suo Nelly e mr. Arnaud dove niente è scontato, ma tutto è autentico, umano e meravigliosamente normale, e dovutamente snob. La severità verso Bertolucci viene dalla sua grandezza passata. Da molti anni quasi tutte le sue opere, pur insignite da grandi riconoscimenti, sono dei lussuosi "optional". Bertolucci si è fermato a Ultimo Tango.
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