Gli Aristogatti
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(The Aristocats, USA, 1970)
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Il regista:
Wolfgang Reitherman.
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Genere e durata:
Animazione, 1h e 16'.
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I doppiatori principali:
Phil Harris, Eva Gabor, Sterling Holloway, Scatman Crothers, Gary Dubin.
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La trama:
Parigi, 1910. Madame Adelaide, una ricca, eccentrica e anziana signora, ex stella del firmamento lirico, decide di fare testamento e nomina eredi dei suoi ingenti beni i suoi quattro Aristogatti: mamma Duchessa e i cuccioli Minou, Bizet e Matisse. Madame Adelaide è rimasta sola al mondo e i quattro gatti sono i suoi affetti più grandi. A margine di questa "famiglia" c'è il maggiordomo Edgar, che sarà erede alla morte degli Aristogatti. Ma l'uomo, ansioso di mettere subito le mani sulle ricchezze della signora, decide di sbarazzarsi dei concorrenti a quattro zampe. Una notte di temporale li rapisce, ma li perde per strada durante l'incontro poco piacevole con due cani randagi. Persi per le insidiose vie di una città che non conoscono, la raffinata Duchessa e i suoi vispi cuccioli provano a tornare a casa, con l'aiuto dell'aitante Romeo, un gatto vagabondo, gigione dal cuore d'oro, incontrato per caso.
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Note:
Tratto da una storia di Tom McGowan e Tom Rowe, Gli Aristogatti è il primo film prodotto dalla Walt Disney dopo la morte del fondatore. Si inserisce, tuttavia, nel solco della tradizione di quei grandi classici - anche se non il migliore - inaugurati nel 1937 con Biancaneve e i sette nani. Del resto, il regista e disegnatore Wolfgang Reitherman ha sempre lavorato al fianco di Walt Disney e ne ha ereditato il timone dopo la sua scomparsa. Tradizionale è anche lo stile visivo di questo cartoon: zero computer grafica e sfondi dipinti a mano, per un'animazione raffinata e di grande classe.
Come già avvenuto con La carica dei 101, altro successo di Reitherman, anche in questo film il punto di vista al centro dell'intreccio è quello degli animali, che devono difendersi dalle insidie degli uomini. Avventura, quindi, e un briciolo di suspense, conditi con tanto umorismo, cuore e musica. Quest'ultima, in particolare, gioca un ruolo strategico. Non è solo la colonna sonora il punto di forza del film, con la canzone dei titoli di testa cantata, nella versione originale, da Maurice Chevalier.
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